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Leander
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Leandro Giordani
Leandro Giordani

Il mitico era un personaggio fortissimo! Magro, altezza circa 1,70, capello nero, discreto accento romano, ottima eloquenza con spiccata propensione a intortare i professori, scaltro a sufficienza per lasciare il IIIº D pochi giorni prima dell´inizio della prima verifica, spiccato senso dell´umorismo.

Gli episodi comici di cui fu protagonista sono innumerevoli: di alcuni fummo testimoni diretti, di altri invece ci fu raccontato ma non abbiamo ragione di dubitare della loro veridicità.

Compito di latino alle prime due ore

Compito di latino alle prime due ore: la prof arriva, alle 8.30 si comincia, tutti presenti ma manca Leandro. Verso le 9.00 il nostro arriva trafelato, con il vocabolario in mano e si siede al suo posto, accanto a Marozza e dietro a me. Alla domanda del perché era arrivato così tardi comincia a raccontarci, il tutto semisussurrato per non farsi sentire dalla prof, che peraltro era mezza sorda: "So´ stato alla fermata de Ponte Marconi a aspetta´ il 97 dalle 8 de matina: ne saranno passati mille, tutti pieni da non poterci entrare. A´n certo punto, alle otto e mezza ne passa n´altro strapieno, co´ ´na vecchia che spunta fori de la porta, aggrappata: la guardo, je dico «Scusi signo´, ma c´ho er compito de latino», l´accoltello, la tiro giù e so´ riuscito a entra´...". Scoppio di risa convulse, domate a stento ma in modo insufficiente a non farsi cazziare dalla prof...

PSD

Il buon Leandro era seduto accanto a Francesca Marozza, ragazzetta tutta precisina e distinta, che arrossiva all´udire una minima parolaccia. Ciò però non valeva a porre freni al nostro, che al suono della campanella finale era solito salutarci con il seguente augurio: "Oh ciao, e pisello sempre dritto!"...

Tragedia greca

In terzo liceo classico si legge e traduce una tragedia greca; per noi quell´anno era l´Antigone di Sofocle; ovviamente però ogni professore poteva scegliere la tragedia da far tradurre e quindi le varie classi studiavano tragedie diverse fra loro. Dopo essere andato via dal Vivona Leandro approdò al Socrate, il liceo di Viale Marconi. Quando fu interrogato per la prima volta sulla tragedia greca nella nuova scuola, Leandro si alzò dal banco e, preso il libro, andò alla cattedra. La prof gli disse: "Giordani, leggi e traduci a partire dalla riga XXX". Leandro cominciò ma leggere ma dopo poco parole la prof l´interruppe: "Giordani, ma cosa stai leggendo?". Leandro dapprima non capì, poi la sua mente si illuminò: guardò la copertina del suo libro, poi quella del compagno interrogato insieme a lui ed esclamò: "Ah, professoressa, ho sbagliato libro, questa è l´Antigone, aspetti che mi faccio prestare il libro con la vostra tragedia..." ma fu interrotto subito dalla prof: "Giordani, non ti preoccupare, vai a posto: ho già messo il voto...".

Pollo

Al Socrate in classe con Leandro c´erano molti soggetti "strani", in particolare uno definito "maleducatissimo". Questo personaggio un giorno venne sbattuto fuori dall´aula, probabilmente per maleducazione. Dopo un po´ il prof mandò qualcuno a richiamarlo dentro, ma questi tornò dicendo che il tipo non c´era. Il prof uscì, con lui altri studenti che cominciarono a cercarlo al piano, anche in bagno, ma senza trovarlo. Allora il prof scese al piano di sotto e trovò il tipo in compagnia del bidello, intento a mangiare un pollo arrosto! Si dice inoltre che alla vista del professore il personaggio, sorpreso con una coscia di pollo in mano, tendesse la mano verso il prof dicendo: "Professo´, vole favorire?".

Maturità

Il giorno della maturità Leandro sarebbe stato interrogato per terzo o quarto; nell´attesa vide bene, quindi, di andare a giocare a pallone nel cortile della scuola... arrivato il suo turno, il professore membro interno uscì dall´aula per chiamarlo. Ovviamente non lo trovò, fin quando, affacciandosi al balcone, lo vide e gli urlò: "Giordani!!!!!! Cosa fai?!?! Tocca a te, vieni SUBITO!!!!!!". L´ineffabile Leandro rispose "Ah professo´, sto a gioca´, n´attimo, mo´ arivo...".