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Leander
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Ultimo aggiornamento: 14.12.23
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Tutto comincia nel settembre 1985...

....le vacanze scolastiche sono finite e la scuola riparte. Anche a Roma, all´EUR, al Liceo Classico Statale "Francesco Vivona", classe III D.

La durissima selezione imposta dal terribile, temuto e ancor più odiato prof. Antonino Russo, siciliano vero e professore di lettere inflessibile e spietato, si è fatta duramente sentire e i nostri eroi sono ridotti in 15: una classe di superstiti, ma senza paura e oramai rotti a tutte le difficoltà.

Siamo 10 femmine e 5 maschi... solita disposizione dei posti nell´aula prefabbricata ricavata al primo piano: tanto siamo pochi e non vale la pena sprecare un´aula vera per noi, meglio metterci nell´angolo ricavato vicino ai cessi!

Tre sole file: io e Francesco siamo al penultimo banco della fila di destra, dietro a noi un banco con una donna sola, vittima necessaria della disparità di alunni: Francesca Marozza.

Tutto così i primi giorni poi, improvvisamente, arriva LUI. Un volto nuovo a pareggiare i conti e tenere compagnia a Marozza: un incauto che non sa cosa lo attende nella sezione di Russo? Oppure un disperato scappato da una realtà ancora peggiore, per quanto difficilmente immaginabile? O più semplicemente un regalo inatteso con il quale finalmente poter giocare 3 contro 3 a pallone nell´ora di ginnastica?

LEANDRO GIORDANI era tutte e tre le cose! Colui che si sarebbe rivelato essere un vero mito, la prima meteora a lasciare un solco profondo e duraturo alle sue spalle, si piazzò al banco con Marozza, alle nostre spalle, e cominciò così lo spasso!

Leandro però capì subito l´andazzo della sezione D e vide bene di cambiare scuola poco prima della prima verifica: tempestivo...

Superato il disappunto per dover di nuovo tornare a giocare 3 contro 2, rimanemmo ovviamente in contatto durante il resto dell´anno: venne invitato a tutte le feste dei diciott´anni, alle quali partecipò con dei suoi amici e ci tenne aggiornati costantemente sugli esilaranti episodi che accadevano al suo nuovo liceo, il Socrate.

Purtroppo però la maturità e quindi l´università, come spesso purtroppo accade, ci fecero perdere i contatti: lo chiamai a casa un anno o due dopo, ma la madre mi rispose che stava facendo il servizio militare e non era a casa. Lui d´altronde non si fece più sentire e non avemmo purtroppo mai più sue notizie.

Settembre 1997. Da due anni abito in Germania, ma i vecchi amici non si scordano mai. Ancor meno si scordano le mitiche partite di pallone sul pratino davanti casa di Francesco... nasce quindi l´idea di giocare di nuovo, dieci anni più tardi, quelle partite, come scusa e giustificazione per rivedersi tutti quanti insieme, noi vecchi amici del IIIº D. Scattano le convocazioni e a Natale siamo tutti lì davanti casa di Francesco: tutti reperibili, tranne Leandro. Per la verità costui non viene neanche chiamato perché nessuno ha più il suo telefono e sull´elenco telefonico non appare. La sua ombra è però presente e gioca con noi.

Da qui a dedicare la partita, nel mentre assurta ad appuntamento fisso, al mai dimenticato Leandro il passo è breve, brevissimo.

Il pratino di fronte casa di Francesco è però mal custodito: erba alta, alberi non potati e soprattutto è minato da escrementi canini in abbondanza. Inoltre dopo il primo anno Andrea Monizio, nuovamente convocato, non si presenta. Decido allora di professionalizzare l´appuntamento: niente più pratino minato, bensì campo di calcetto in erba sintetica, convocazioni allargate per essere 10 contro 10, lettera di convocazione con obbligo di risposta, bando dal Memorial per un anno in caso di "buca".

Leandro resta irreperibile ma la sua figura è sempre fra noi e dà ogni anno il simbolico calcio d´inizio del Memorial che prende il suo nome, che anche grazie al suo indimenticabile carisma è diventato quindi un appuntamento fisso e ambito del Natale romano.